martedì 22 marzo 2011

Racconto numero 10 - LA VENDETTA DI ISABELLE


Racconto numero 10
LA VENDETTA DI ISABELLE
                                                     (L'autore rimane anonimo per favorire l'imparzialità)

VERSAILLES – 5 SETTEMBRE 1691
 La notte era tiepida, nonostante il mese di settembre in genere riservasse temperature più rigide in quella parte della Francia e in quel periodo dell’anno. Isabelle si sentiva come in un limbo, in bilico tra la vita e la morte : per lei infatti quella notte avrebbe segnato la via del non ritorno in un caso, o della salvezza e della rinascita nell’altro.
Pregava in quei giorni, come non aveva più fatto dalla morte dei suoi familiari e del suo promesso sposo nel maggio di alcune settimane prima; sarebbe stata una sera come tante altre non fosse che quella aveva segnato invece la sua fine. Era sopravvissuta ma vedere uccidere senza pietà le persone che si amano ti fa morire nell’anima e più di una volta Isabelle si era ritrovata a domandare ad alta voce un’unica domanda rivolta a Dio : perché?. Domanda che naturalmente non avrebbe mai avuto risposta, Dio non si scomoderà mai a rivelarle le ragioni per cui sia stata perpetrata una strage tanto efferata. Dio di certo no, ma qualcun altro sì e Isabelle voleva avere quella risposta e voleva che quelle fossero le ultime parole pronunciate dall’uomo che aveva voluto che tutto ciò accadesse. Voleva che lui le rivelasse la ragione per cui aveva accusato la sua famiglia di tradimento e infangato il nome di gente onesta come i Morens per poi farli giustiziare senza un processo. Voleva chiederglielo e guardarlo negli occhi mentre la lama del suo pugnale affondava nella sua carne e la vita abbandonava il corpo dell’uomo che le aveva sconvolto la sua distruggendogliela per sempre.
Isabelle conosceva l’identità della persona che aveva dato ordine di giustiziare la famiglia Morens e gli era grata per aver voluto che lei  rimanesse in vita per essere testimone della sua grandezza e della sua inclemenza di fronte a chi veniva accusato di cospirare contro la Francia. Chi veniva accusato di tramare insieme al nemico come era accaduto alla famiglia di Isabelle, sfidava direttamente lui, l’uomo più potente del regno, lui che era stato investito del suo potere direttamente dalla mano divina, lui che aveva in pugno le sorti non solo dei suoi sudditi ma di mezza Europa. Lui, Luigi XIV, il Re Sole.

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